giovedì 5 gennaio 2012

Le banche che falliranno nel 2012.

Ancora borse che scendono portate giù dai titoli bancari.
Unicredit si appresta all'aumento di capitale di 7 miliardi e mezzo di euro che coprirà nemmeno interamente quello che gli chiede l'Autorità Bancaria Europea (EBA) per il nuovo esercizio di bilancio, cioè 8 miliardi meno qualche spicciolo.
Intanto le azioni lasciano sul tappeto ieri il 15% e oggi l'11%. Cosa sta succedendo?
Per capirlo l'unico documento che vale la pena di vedere eccolo qui: è il bilancio di esercizio delle banche europee per l'anno 2011 pubblicato dall'EBA l'8 dicembre 2011 (clicca qui).
Intanto cos'è questa Autorità EBA? E' un organismo creato dopo la prima fase della crisi finanziaria "double dip" iniziata nel 2008 con il crollo delle banche americane, sostenute poi dallo stato per non scomparire, che ha compito di polizia finanziaria nei confronti di ogni banca della EU.
Il presidente dell'EBA è l'italiano Andrea Enria. Come mai si parla sempre di Monti e Draghi e mai di questo gnomo italiano della finanza internazionale? E' uno dei tanti misteri mediatici...
Guardando al documento la prima cosa che salta all'occhio è che le banche greche non sono nemmeno segnalate. Evidentemente sono già virtualmente fallite e considerate fuori dall'euro.
Poi le 4 banche con il bilancio più disastrato sono le spagnole Banco Santander (15,302 miliardi di euro necessari per pareggiare il bilancio) e Banco Bilbao (6,329 miliardi). L'italiana Unicredit (7,974 miliardi) e la banca belga Dexia (6,313 miliardi).
La Dexia belga è già stata però salvata dallo stato che l'ha rifinanziata e ristrutturata e anche la tedesca Commerzbank (5,305 miliardi) non corre reali pericoli sorretta ddal'economia tedesca.
Per Santander, Bilbao e Unicredit cosa si attende? Il fallimento, è ovvio.
Però si cerca di far pagare i costi di questi fallimenti ai cittadini che perderanno i denari investiti negli strumenti finanziari di queste banche (obbligazioni, etc.) e non riusciranno a ritirare i soldi dai conti correnti.
Il fallimento dello stato greco e di queste grandi banche spagnole e italiane porterà alla creazione della fascia mediterranea dell'euro con i nuovi paesi poveri. Se anche la moneta di serie B non venisse creata e fosse soltanto la Grecia a scivolare fuori dall'euro, i paesi mediterranei saranno stati talmenti tartassati dalle purghe fiscali e dall'evaporazione dei risparmi depositati nelle banche che ci si troverà di fronte a popolazioni esauste strangolate dentro alla morsa della moneta unica.
Ma i proprietari delle grandi banche internazionali avranno fatto un buon guadagno.
Loro brinderanno a champagne e caviale.

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