giovedì 12 gennaio 2012

UNICREDIT: è il salto del gatto morto?

Oggi ripresa del 10% delle azioni Unicredit. Nei giorni scorso ha lasciato sul tappeto più del 60% del suo valore.
La propaganda enfatizza la cosa per tranquillizzare i risparmiatori e convincerli a restare tranquilli. Ma nel gergo degli operatori di borsa questo si chiama "il salto del gatto morto" perchè anche un gatto morto, se gettato da una altezza sufficiente, rimbalza.
Nel frattempo la propaganda strilla che anche i nuovi titoli di stato emessi si vendono bene e ad un rendimento ridotto. Quindi i mercati aiutano l'Italia dopo che Monti è andato a prendere ordini dalla Merkel. Però, intanto, l'agenzia di rating Fitch dice che l'Italia avrà il downgrade entro fine gennaio.
Il 23 gennaio i paesi EU faranno l'embargo sui prodotti petroliferi dell'Iran.
Grecia, Italia e Spagna tentano di rallentare perchè per loro avere il petrolio iraniano ad un buon prezzo è questione di sopravvivenza.
Perchè Unicredit ha un deficit di bilancio di 9 miliardi di euro? Non certo perchè ha finanziato le imprese italiane, ma perchè ha comprato i derivati finanziari emessi dagli Stati Uniti su ordine dei banchieri di Wall Street e della City di Londra che sono i suoi veri padroni (nei fatti, non nelle chiacchiere, perchè possiedono i maggiori pacchetti azionari di Unicredit).
Il fallimento di Unicredit farà sparire tanta carta sporca che infastidisce molti.
I danni li pagheranno i cittadini che hanno risparmi coinvolti nella banca.

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