venerdì 13 gennaio 2012

Terrorismi.

Da almeno dieci anni la lotta al terrorismo è stato il tormentone costante della propaganda occidentale.
Tutto ciò che non era allineato con l'asse Washington-Londra-TelAviv era pericolo terrorista: o ideologia o bombe terroriste.
Con questa propaganda si è invaso l'Iraq, che armi di distruzione di massa non aveva, per rubare il petrolio. E' nota la battuta di Bush che si domandava: ma che cosa ci fa il nostro petrolio sotto alla loro sabbia!?
Allo stesso modo e per la stessa ragione si è invasa la Libia.
Si è sempre detto che il terrorismo è una guerra asimmetrica che fa chi non è in grado di combattere il nemico in campo aperto.
In questo ultimo anno sono stati compiuti almeno quattro attentati terroristici in Iran per uccidere scienziati da parte di Istraele e USA. Cosa bisogna dedurre? Che Israele ed USA non hanno la forza di attaccare apertamente l'Iran come hanno fatto con Iraq e Libia.
E' strano per le nazioni che hanno i due eserciti più potenti del mondo. O almeno questo è ciò che dice la propaganda occidentale.
Allo stesso tempo alcuni marines vengono beccati a pisciare sui cadaveri dei talebani uccisi. Questo è un grave danno di immagine per chi, come il blocco occidentale, basa tutto il proprio potere sulla propaganda per tenere sotto controllo i cittadini a cui deve spillare soldi.
Intanto in Italia i tassisti anno fatto lo sciopero selvaggio per cercare di preservare l'esistenza della loro corporazione. Come mescolerà le carte in tavola la nostra propaganda?

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